venerdì 30 ottobre 2015

Un rossetto (rosso) ci salverà

Ovvero La perfezione della seconda scelta

Ieri ho comprato un rossetto rosso.
Qualcuno mi dirà: e che c'entra questo col tango, stai andando fuori tema.
C'entra, c'entra... il rossetto rosso c'entra con tutto, nella vita di una donna.

Innanzitutto, lo sapevate che le vendite di rossetti rossi aumentano, con la crisi? Non me lo sto inventando: qualcuno ci ha fatto uno studio scientifico, con tanto di "red lipstick index".

E io posso confermarlo: un rossetto rosso magari non ti cambia la vita, ma sicuramente ti svolta la giornata (alla modica cifra di 19 euro: molto più economico di una seduta dall'analista, e l'effetto è più immediato).

"Lipstick" di Mitchell Bartlett, su licenza CC BY

Il "mio" rossetto rosso, quello che ha cambiato la mia giornata di ieri e pure quella di oggi, si chiama Viva Glam, di Mac. Vi racconto com'è andata.

Sono entrata in negozio. Palesemente e dichiaratamente, volevo una coccola (ma sono tempi di magra, quindi niente vestiti o cose costose). Mi sono data un'occhiata intorno. Sono sempre un po' a disagio, quando entro in profumeria o in negozi di cosmetici... mi sento sempre leggermente inadeguata. Di fronte ai bellissimi e truccatissimi e curatissimi consulenti d'immagine, non c'è laurea o dottorato che tenga: di fronte a loro sono ancora, a trent'anni passati, un'adolescente bruttina e insicura di sé, che vuole giocare a fare la grande.
Visto che fortunatamente i commessi mi continuavano a ignorare, mi sono avvicinata ai rossetti: l'intenzione era di dare un'occhiata da sola, ambientarmi, e poi chiedere consiglio. Non avevo fatto i conti con la mia amica, che non si può definire esattamente un tipo paziente: quando l'ho cercata con lo sguardo, lei stava già chiedendo informazioni per me.
Mi sono adeguata con sollievo ai suoi tempi - probabilmente io ci avrei messo altri 10 minuti, per decidermi.

Il ragazzo, per fortuna, non era un tipo insistente. Professionale, secco, ha obiettato alla mia richiesta di provare qualche rossetto dai toni freddi: "Un rosso freddo? Su di te? E perché? Tu non hai niente di freddo". E mi ha mostrato il rossetto in questione.

Sono rimasta un po' spiazzata: è un rosso smorzato, vicino al mattone, in una confezione minimale che non lo valorizza per niente. Un rossetto che io, da sola, mai e poi mai avrei preso in mano.

Ma ieri ero coraggiosa. È più facile essere coraggiosi, quando non si ha niente da perdere. E io, in questo momento, ho ben poco da perdere. 


Quindi l'ho provato e - magia! - era perfetto. Aveva la perfezione della seconda scelta.
La perfezione di quando hai già provato qualcosa, ti sei accorta che non andava bene per te, e hai finalmente la mente sgombera dai pregiudizi.

Questa è una lezione che avrei dovuto imparare, dal tango. E invece, ogni volta, mi stupisce.

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