Riemergo da una settimana intensa, fatta di preparativi, regali fatti a mano, chiacchiere con le persone che amo, ricette e decorazioni natalizie, coccole ai gatti, un trasloco (sì, perché quando torno a casa, da Milano, mi porto dietro mezzo appartamento!), tanti biscotti, e molto poco tango.
Perché io faccio parte di quelle persone che non hanno una, ma mille passioni, e quindi - in certi periodi dell'anno e della vita - anche il tango passa in secondo piano, e emergono le persone. Le più importanti della mia vita, poi, non ballano: e quindi sono io a rinunciare a un po' di me per stare con loro.
Gli abbracci, però, in ogni caso non mancano mai.
All'uomo della mia vita, che nonostante le difficoltà, lo stress, il mio caratteraccio (eccetera eccetera) mi sta accanto con amore, pazienza e discrezione, e ha apprezzato da morire il mio regalo di natale interessato (due lezioni private di milonga con Mirta Tiseyra!).
Alla mia sgangherata e pazza famiglia, nonna ottuagenaria compresa, che ha accettato di scendere dai monti per il primo pranzo di natale da me, nel "basso Veneto", e mi ha portato cibo che nemmeno una famiglia del profondo sud.
A tutti gli amici che sono passati per una "tombolata horror" dell'ultimo minuto e che mi riempiono di affetto sempre, a qualsiasi distanza io sia.
A tutti gli amici che non ho visto ma che mi hanno pensato, scritto, telefonato, mandato un pensiero per posta o interposta persona.
Ai miei gatti peluche, Leo e Brisée, abbracciabili al 99% (e preferiti dai bambini).
Perché la vita è fatta anche (non solo) di tango.
Buone feste a tutti!
P.S. Ma stasera si balla, finalmente! :)
"Street Tango", di Filipe Saraiva, su licenza CC BY |
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