Chi l'ha detto che internet non favorisce la comunicazione nel mondo reale?
Raccontango mi sta facendo conoscere tantissime persone interessanti. E molte di quelle persone le sto incontrando, piano piano, un po' alla volta, durante convegni, in milonghe, a mostre di pittura...Ecco, questo è il racconto di un'altro incontro magico, quello con Massimo Pennacchini.
Forse qualcuno di voi lo conosce, soprattutto se bazzica intorno a Roma... Massimo è "il pittore del tango". Ma non sono mica io a dirlo, lo hanno detto in tantissimi prima di me, tra cui un mostro sacro come Miguel Angel Zotto...
Ebbene, Pennacchini ha una mostra a Milano, in questi giorni, si intitola Tango Silencio.
[Se non ci siete ancora andati, andateci che ne vale assolutamente la pena! Tutte le info qui.]
Massimo Pennacchini all'inaugurazione della sua prima mostra a Milano (foto di Alessandra). |
Io non lo sapevo, ma un'altra meravigliosa persona che ho conosciuto grazie al blog (dici Ettore e dici FAItango) mi ha segnalato la cosa e mi ha messo in contatto con lui.
E quindi, qui ho raccontato com'è andata l'intervista. Che però è solo un lato della medaglia...
La cosa più pazzesca è successa dopo.
Piccola premessa necessaria: voi sapete che io ormai mi sposto sempre con il mio omino tanguero (che, incidentalmente, è pure mio marito). Bene. Fine della premessa.
Appena sono arrivata ho conosciuto Massimo e la sua splendida moglie, Antonella, che per l'occasione era stata insignita del titolo di fotografa ufficiale. In sottofondo, tango elettronico.
La mostra è piccolina ma piena, densa. I quadri sono splendidi, me ne sono accorta perfino io che di arte ne capisco quanto un carciofo.
Ma eccovi un assaggio, e valutate voi.
Massimo Pennacchini, Tango a Palazzo Reale |
Massimo Pennacchini, Club Tango |
Massimo Pennacchini, Notte di tango |
Massimo Pennacchini, La solista |
Qualcuno chiede: "Ma qui tra i visitatori qualcuno balla il tango?"
Io con perfetto candore (da prima della classe) alzo la mano, convinta che sarei stata una tra mille altri.
E invece no. Nemmeno mio marito l'ha alzata, il vigliacco. Cercava di nascondersi dietro di me.
Ma la cosa non è passata inosservata, nell'improvviso silenzio di tomba (dov'era il tango elettronico, ora che serviva?), e la stessa voce dice: "Dai, IMPROVVISATECI QUALCOSA!".
Il panico.
Gola secca.
Io sono quella che non ha mai fatto nemmeno il giro di tango per il proprio compleanno, capitemi.
Non ho mai mai mai ballato da sola (ok, in coppia, ma da sola) con gente che mi osserva.
E io sono quella disinvolta, nella coppia, quindi vi lascio immaginare lo stato d'animo del mio omino.
Bene, tanto hanno pregato (perché oramai tutti sembravano non poter vivere senza un'esibizione di tango), che abbiamo scelto una canzone che almeno avesse un ritmo ballabile, ci siamo levati il cappotto e ci siamo abbracciati.
Io ho chiuso gli occhi, e abbiamo ballato.
Con gli stivali, la musica improvvisata, il pubblico che ci guardava...
Io e il mio uomo balliamo alla mostra Tango Silencio (foto di Alessandra). |
Alla fine, come sempre, contavamo solo io e lui, e come sempre sono stata trasportata in un'atmosfera magica e sospesa.
Mi sono risvegliata con gli applausi.
Quindi, cosa ho imparato da questa esperienza?
1. Non si va a un evento con la parola "tango" nel titolo senza le scarpe adatte.2. Tu credi di essere una blogger, e invece sei sempre, intimamente, una tanguera.
3. Basta con sta sindrome da prima della classe!
Che peccato essermi persa questa occasione!
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